Francismar Siviero ha 58 anni, da sei si cimenta in maratone acquatiche, ma difficilmente vivrà emozioni pari a quelle regalategli da ‘La nuotata dell’eremo’ dello scorso anno. Quattro km da Stressa a Leggiuno, e poi 1,5 km nel Golfo di Reno, nelle acque fredde, ma cristalline del Lago Maggiore. La famiglia è originaria della zona, e il brasiliano è rimasto incantato dalla cornice di gara “L’eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro, il Palazzo Borromeo dell’Isola Bella, paesi pittoreschi come Locarno – scrive – e ancora: la vista sulle Alpi, l'acqua limpida, la natura rigogliosa e il paesaggio romantico. Questa è una delle più belle località d’Italia”. Siviero ne è rimasto talmente incantato, da voler portare altri brasiliani per ripetere la traversata quest’anno, promuovendo l’integrazione Brasile-Italia. Un esempio di come il nuoto in acque libere non abbia una funzione puramente sportiva, ma anche d’impulso al turismo. Invitando a proteggere e valorizzare le ricchezze naturali e artistiche del territorio italiano.
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