Segnatevi l’ora, e non fate i soliti dormiglioni della domenica. Nove e quarantatre, batterie. Diciassette e trentadue, finale all’ora del the. Di cosa parliamo? Della prima domenica del nuoto azzurro che ci coinvolge subito, quello che domani apre le danze alla Danubio Arena, guarda caso nella dimensione architettonica ricoperta di un blu che tende all’azzurro di questa Scala del nuoto, tanto è bella. Quattrocento metri, l’esatta distanza che mette in pista, ma è corretto la versione in vasca, meglio in corsia, il nostro Gabriele Detti. Che è carrico, come direbbe il tifoso medio, ma tanto lui è già carico di suo, basta vedere come cammina, petto in fuori e sorriso guascone. L’obiettivo è la medaglia, il colore lo vedremo, l’idea è quella di agganciare, dopo il sogno olimpico, anche quello mondiale. Manca il podio iridato, tassellino non da poco. Da cosa lo vedi, da cosa lo intuisci? Dal fatto che Gabry sembra nella febbre del sabato sera acquatico. Adrenalina che sale, sciolta nella convinzione di giocarsela con chiunque, coreani (Park) e australiani (Horton) e mostruosi cinesi (Sun) a tirare la volata. Vedremo, intanto gustiamocela questa prima tra le corsie. Forza, la vasca si riscalda. E noi con lei.