E' tempo dei primi bilanci per l'Italnuoto, alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Al microfono Rai di Elisabetta Caporale, il Direttore Tecnico Cesare Butini precisa che "Faremo in seguito un'analisi più approfondita, verticale". Inizia dagli aspetti positivi dell'Olimpiade azzurra "Il primo giorno con la medaglia di Detti, un po’ inattesa, ma credibile vista la stagione. Ottima anche la 4x100 stile donne. E poi, anche se non coronata dal risultato sperato, la consacrazione di un'atleta come Federica Pellegrini" frutto del lavoro nei Centri Federali di Ostia e Verona. Molti i ragazzi che, pur avendone le potenzialità, non hanno trovato la finale o la semifinale "Siamo abituati un po' a 'coccolare' i ragazzi, se così si può dire. Ma l'Olimpiade è un ambiente dispersivo, con poche occasioni di aggregazione, lasciato più alla determinazione dei singoli".
Non rileva particolari problemi di preparazione, ma alle domande del telecronista Tommasso Mecarozzi e del commento tecnico Luca Sacchi, il Dt non esclude possibili modifiche ai criteri di selezioni nei prossimi anni "Molti vogliono i Trials secchi, ma poi chiedono dei correttivi. Un Ct con maggior potere discrezionale? Potrebbe essere una soluzione" modello proconsole Fabio Massimo. E ribadisce come il problema sia più avere atleti determinati e consapevoli ai Giochi, piuttosto che quanti e quali portare o quanto duri siano i criteri di selezione "Perché hanno deluso anche atleti che si erano qualificati già agli Assoluti Primaverili". Una nota su Giacomo Carini, record italiano 200 farfalla nei giorni scorsi a Roma(leggi qui) "Lo stiamo attenzionando, come Federazione. Quest'anno aveva anche la maturità. Bisogna anche contestualizzare le prestazioni: è più semplice fare un record a casa, altra cosa farlo a un'Olimpiade".