Ceccon sul Corriere della Sera: ” Da un tradimento ho costruito la mia Olimpiade, ma ora mi sento svuotato.

Copyright foto: deepbluemedia per federnuoto

Il re è nudo...

Thomas Ceccon si apre ad Aldo Cazzullo e Arianna Ravelli e sulle pagine del Corriere Della Sera  si racconta affermando che dietro un successo olimpico c'è sacrificio e, spesso, sofferenza.

Mi ha colpito molto la risposta che caratterizza il personaggio Ceccon: " Come si sente adesso? Svuotato. Più vinci, più vai su; ma più vai anche giù. Fatico a ricominciare la vita di sempre. Sono spiazzato. Vado a letto all’ora in cui di solito mi alzo, le sei del mattino, anche alle sette. Dormo fino alle due di pomeriggio", ecco, questa è la fotografia esatta di un ragazzo della nuova generazione, la Gen Z, che vive di sensazioni, di ansie, di sentimenti contrastanti e che dopo aver raggiunto e toccato il cielo con un dito, si rende conto che le motivazioni all'improvviso cessano.

Motivazioni di arrivare ad un oro olimpico che partono dalla convinzione di poterci riuscire a 15 anni, quando in auto con il suo coach e mentore Alberto Burlina, si poneva l'obiettivo di riuscire a vincere, ma stimolo maggiore è anche la rabbia per aver scoperto un tradimento amoroso che, nell'era dei social, si rivela su Instagram " La motivazione all’inizio è venuta da una delusione d’amore. Da un tradimento. Scoperto sui social. Ho visto la ragazza che amavo su Instagram con un altro".

Per noi che lo conosciamo da tempo, da quando era uno spilungone dinoccolato per la sua età che ai primi Criteria Giovanili di Riccione a quattordici anni, dove spiccava sul bordo vasca del primo anno di categoria con un andamento lento, si trasformava in energia pura in acqua, vincendo a mani basse in tutte le gare, dallo stile alla rana, dal dorso passando per i misti, le sue parole sulla capacità di assorbire il meglio dai campioni che lo hanno preceduto ( Phelps , Paltrinieri, Peaty), studiando i video e le autobiografie, non sono una sorpresa.

Le Olimpiadi vissute con il disagio del mancato riposo, in un Villaggio troppo caldo e troppo caotico per le abitudini della routine giornaliera : " Ero stanco. Quando mi alleno, di solito dormo a fine mattinata. Quando ho le gare, il pomeriggio. Ma nel villaggio olimpico faceva un caldo mostruoso e non riuscivo a dormire né la mattina, né il pomeriggio, né la sera".

The Cec-On, come lo ha soprannominato il nostro Direttore Christian Zicche, non le manda a dire a Federica Pellegrini, si toglie un bel sassolino nella scarpa, dopo aver condiviso per anni gli spazi acqua della piscina Castagnetti di Verona con la Divina, a domanda diretta: "Federica Pellegrini. Cosa rappresenta per lei?" risposta secca: "Niente,  non è mai venuta a dirmi una parola. Si fa i fatti suoi, e io mi faccio i fatti miei. L’ho vista allenarsi tantissimo. L’ho ammirata come sportiva. Per il resto, sinceramente, no".

Il presente è ancora nebuloso per il veneto, che a gennaio compirà venticinque anni, alla ricerca delle nuove motivazioni che lo porteranno dall'altra parte del mondo in Australia  per cercare il feeling con gli allenamenti, messi da parte dopo Parigi :"Non ho fatto più niente, ho messo su pancia, di solito facevo una settimana di vacanza. Quest’anno sono stato all’isola del Giglio, in Sardegna, a Ibiza, al Moto Gp. Mi sono allenato una volta sola, malissimo. Non va bene. A gennaio vado in Australia e ci resto fino ai Mondiali: luglio 2025, a Singapore. Ogni tanto bisogna cambiare. D’inverno là farà caldo, a me il mare piace. E imparerò l’inglese».

Un ritratto che ci consegna un Thomas umano e fragile, che trova il lato positivo delle ansia trasformandole in punti di forza: "La sua è stata definita la generazione ansiosa. Anche lei è ansioso? Molto. Ed è giusto avere ansia. Vuol dire che ci tieni, che stai provando a fare qualcosa di importante - Come la supera? Non c’è un metodo. Te la tieni, e cerchi di trasformarla in adrenalina".

Una storia che ci piace..

 

palazzo@swimbiz.it

Aggiornamento:

Il post di Matteo Giunta su Instagram e Facebook

 

 

 

 

 

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