Dopo 50 giorni a Guadalajara, si sente un po' messicano anche lui, pronto a festeggiare l’anniversario della rivoluzione e prendersi un giorno per rifiatare. Ma la vera revolución, Andreas Nader Billi vuole portarla sul trampolino. E pazienza se ha come compagni di viaggio “Scarafaggi, formiche e topi - se poi può allenarsi con - Ivan Garcia, German Sanchez, Alejandra Orozco, Kevin Chavez, Julian Sanchez, Arantxa Chavez, Diego Rodrigo. Insomma, gente che non scherza - sotto lo sguardo di Ivan Bautista - da poco eletto allenatore dell’anno (intra sport n.d.r.) in patria". Strutture enormi (palestre da ginnastica artistica, sala pesi…) e giornate intense “la mattina una valanga di addominali, per poi trovare l’equilibrio con balletto e stretching. Tanta preparazione in palestra, sul tappeto elastico e sui materassi – racconta a Swimbiz – quindi, allenamento in acqua. E si ripete nel pomeriggio”. La priorità sono "i salti mortali" e l’ex Azzurro e talent Swimbiz dei tuffi Max Mazzucchi commenta “I messicani girano come trottole e negli ultimi 5-6 anni hanno dimostrato di avere una tecnica sopraffina”. E allora suerte ad Andreas in Messico, come a Paola Flaminio ed Elena Bertocchi, come a Tommaso Rinaldi in Canada e Noemi Batki in Gran Bretagna. Ognuno col proprio approccio all’estero, prosegue Mazzucchi “Chi parte in cerca d’esperienza e chi vuole nuovi stimoli. Tania Cagnotto a Houston fu un caso un po’ particolare, perché un atleta già vincente è più impostato; ma ebbe l’opportunità di allenarsi in un ambiente di squadra”. L’importante è “capire quali lavori sono più utili per sé e replicarli in Italia – nuove conoscenze non da custodire gelosamente – ma da condividere perché non vadano perdute. E, anzi, avere qualcuno con cui confrontarsi”. Idem quando si ‘sdogana’ un tuffo “Perché s’incoraggiano altri italiani a eseguirli: ad esempio, dopo Mattia Placidi(leggi qui), coach De Angelis mi ha detto che anche Chiarabini ha fatto il 207c dal trampolino, con un saltello. E penso sarà il primo a portarlo in gara”.
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