Phelps e Bolt, ancora loro. E' con i simboli delle ultime due Olimpiadi che inizia il collegamento Rai, quando lo stadio Maracanà di Rio ancora deve riempirsi. E' la prima cerimonia d'apertura di un'Olimpiade per Michael Phelps, e da portabandiera degli Stati Uniti. In quattro edizioni, aveva sempre rinunciato per riposare in vista delle gare imminenti. Per la stessa ragione, stavolta non marcia il giamaicano. Incrociato al Villaggio Olimpico dal mistista azzurro Federico Turrini. Che a sua volta, primo nuotatore azzurro in vasca domani, dà il giusto peso al riposo pre gara.
Ma ecco, la cerimonia comincia - regia italiana di Marco Balich - tra le note di Aquele Abraço. Tanta musica, come prevedibile, ma anche tanta acqua come tema comune dell'esibizione. Radicata nella Storia del Brasile, dall'era delle esplorazioni, spaventosa (altro che le acque sporche di Guanabara) quando i riflettori sono posti sul surriscaldamento del pianeta e il conseguente innalzamento del livello dei mari. E inizia la marcia degli atleti, il Presidente del Cio Thomas Bach in piedi, di fianco al Presidente dell'Onu Ban Ki-moon, al passaggio della Germania. Le telecamere catturano diversi personaggi acquatici. Park Tae-hwan composto anche mentre filma la folla. Gianluca Alberani pazzo di gioia, italianissimo coach dell'atleta di El Salvador Marcelo Acosta. Ovazione del pubblico per Michael Phelps, alla testa dell'infinita delegazione statunitense.
E arriva il momento dell'Italia, come sempre la più chiassosa, spontanea nella sua gioia olimpica. E pura felicità sprizza la portabandiera Federica Pellegrini. Il suo ampio sorriso, da un angolo all'altro della bocca, è il miglior inizio per l'Olimpiade azzurra. Che i Giochi comincino.