L’ultimo dei grandi. Costantino, detto Bubi, napoletano di padre tedesco dal cognome imperioso, Dennerlain, se ne è andato oggi come ha sempre condotto la sua vita e il suo cronometro, scandito tra il collo e la mano: in punta di classe, ruvido alle volte, spesso controcorrente.
Con un sorriso accennato, il suo, e le parole - poche - scadenzate come quelli della sua generazione, classe 32.
Poco mediatico, anzi quasi nulla se non una biografia di metodo e poco urlata,
Così l’ultima intervista video al salotto acquatico di swimbiz, qualche anno fa rimane la ferma testimonianza dell’uomo e dell’allenatore. Alla finestra, testimone dei due modi acquatici che aveva vissuto.
Prima, agli inizi degli anni settanta, da allenatore dei maschi , lui e Baccini al comando delle donne. E Usmiani come Citti. Poi il trionfo, prima olimpico a Monaco 72 e poi mondiale con la “sua” creatura, Novella Calligaris, la Pellegrini in un’epoca per certi versi meno Divina tra le corsie, ma sempre epica.
Così rividi per l’utima volta qualche anno fa Bubi al settantesimo di Michele D’Oppido, altro iconico e istrionico farfallista, il primo a scendere la barriera del minuto nel suo stile, come Bud Spencer nella velocità.
A seguire i suoi ragazzi, Marcello Guarducci, di cui fu tutore agonistico e umano, Riccardo Targetti olimpionico con lui ed ex procuratore aggiunto a Milano, e Michele Garufi industriale e figlio del fondatore della Nuotatori Milanesi. Con uno sguardo, il suo , a Paolo Barelli, il presidente federale, atleta e traghettatore nel nuoto di mezzo. Ieri epico, oggi planetario e super vincente. La grande famiglia che oggi lo ringrazia e lo ricorda come l’allenatore dei due mondi, l’epico condottiero di un nuoto che ha passato il testimone, anche grazie al suo cronometro e alla sua visione.
Grazie Bubi, anche lassù le corsie ti aspettano.
Zicche@swimbiz.it