Apriamo con la statistica questa sera. Inevitabile sul finale dell’ennesimo grande europeo. Su due fronti, perché l’europeo acquatico israeliano di Netanya parla italiano dentro e fuori la vasca. Parla coi numeri, 17 medaglie conquistate che non è record, ma di record ne abbiamo siglato uno spaziale, mondiale, con Gregorio Paltrinieri. Ci siamo ripresi un trono di velocità da gara regina con Marco Orsi, abbiamo gioito di una spettacolare Federica Pellegrini. Partiamo dai numeri dell’ultimo biennio, in lunga e corta, sfumature acquatiche che portano abbondantemente al di là della quota cinquanta: a Berlino furono 23 medaglie, a Doha 6, a Kazan 14 e oggi un diciassette che va visto come chiusura paniere, escluso l’anno olimpico prossimo ma che ha la spinta propulsiva dei numeri. Sul fronte della gestione italiana ed europea voto dieci al Presidente Paolo Barelli che le riunisce entrambe e che vede lungo tra le pieghe dei risultati. Una sfumatura importante la sua, una scommessa vincente per la gestione del marketing del mondo del nuoto, che è ovviamente nella concretezza dei risultati, operativa e politica. I risultati sui due fronti sono il frutto di un lavoro congiunto, anche in termini di sponsorship che avvicina il movimento italiano a quello continentale, basti pensare per esempio la vasca di Netanya con il brand Unipol ai blocchi di partenza. Forse mai come oggi la dimensione acquatica del nuoto ha stabilito un’identità valoriale che raggiunge picchi di seguito in parallelo alla crescita delle star acquatiche. E se il colloquio odierno di Barelli con il premier Netanyahu ha avuto più di un valore simbolico, oltre il cerimoniale ha certamente valore operativo e di ringraziamento per il passo europeo nella gestione della Len. Sul “fronte” interno il passo acquatico del sistema Italia è certamente un turbo inserito per i Coni e il Presidente Giovanni Malagò e i rapporti internazionali che porteranno alla grande scommessa di Roma Olimpica nel 2024. Il nuoto azzurro è uno spettacolare biglietto da visita. Solo qui le sfumature acquatiche? Nemmeno per idea perché in questi giorni ho letto in tanta stampa nazionale, quelle “altre” sfumature, fatte di personaggi e di colore, alle volte azzardate a livello di gossip. Un modo alternativo, e certamente non sempre negativo, nel sistema mediatico che inevitabilmente segue il successo dell’acqua azzurra.
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