E alla fine ci siamo divertiti, eccome. Stante il fatto che in questi campionati dalla qualifica mondiale che non sempre bacia i belli (Cusinato ne sa ahimè qualcosa) pensavamo già di aver visto tutto. Poi, sulla metrica regina che qui segna il passo Pellegrini, nei termini della bellezza della Divina che in acqua si distende e ci grazia della distanza che ha fatto storia e vieppiù record infiniti, arrivano i boys della specialità.
E qui l’abbronzato e sempre bellino Gabriele Detti si accorge nel finale che far di Stakanov acquatico non è forse nelle non più giovani sue braccia. Sia chiaro, passare dagli otto ai due per arrivare domani (così annunciato, poi vedremo) al chilometro e mezzo impone non essere proprio alla frutta come fatica. E qui entra in corsia il clamoroso Filippo, fiorentino Megli, principe che regge a Riccione il titolo di reggente e trionfante nei 200 stile libero. “Non li faccio più” chiosa il livornese Detti ex faticatore delle distanze, che andrà più nel programma corto, almeno in futuro. Sempre che il Moro della sofferenza, alias Stefano Morini il tecnico, sia d’accordo. “Alle 8.30, ieri sera, mi hanno detto che li dovevo fare, questi duecento”. Non mi spremete il Detti, please. Perché domani è già un altro nuoto, e le energie non sono sempre rinnovabili…