La cabala dei numeri. 3, come i voti che ha ricevuto oggi, in terza chiamata, il presidente del Coni, e Aniene, Giovanni Malagò nell’elezione per il nuovo Presidente della Repubblica. Sorpresa, ma è comunque certo che il numero uno dello sport italiano ha ormai una visione e una “chiama” che mai hanno avuto i suoi predecessori, specie dal lato mediatico. In futuro, magari dopo il Coni, ci sarà la politica? Domanda legittima viste le ambizioni e le capacità relazionali dell’inquilino di Palazzo H, il Quirinale dello sport. 13, come il prossimo 13 febbraio, data che leggo scorrere su alcuni blog come quella del giorno del giudizio acquatico. Sarà in quel giorno, dopo che si era tanto vociferato della metà di gennaio, che il Gip che segue la nota vicenda Coni-Fin ha convocato la camera di consiglio. Avrà così un epilogo definitivo la querelle che vede da tempo contrapposti i due numeri uno, i due presidenti Malagò, appunto, e Paolo Barelli. L’ultimo round prima del gong con due ipotesi finali all’ordine definitivo. La prima l’archiviazione dell’inchiesta penale come già richiesto per ben due volte dall’indagine del pubblico ministero. La seconda , l’imputazione coatta con tutti gli annessi e connessi. Archiviare o esercitare l’azione penale. Dopo nulla sarà più come prima, in un Venerdì 13, la data del giudizio ultimo acquatico. In un modo o nell’altro si metterà la parola fine a un ring snervante che ha avuto fino ad oggi l’effetto di destabilizzare a suo modo l’ambiente acquatico nazionale. Sicuri che il giorno dopo sarà un altro mondo. E tanti scenari nuovi si possono proporre. In un modo o nell’altro, per l’uno e per l’altro.
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