Coni-Fin, tutto rimandato al post Olimpiade

Copyright foto: Ferdinando Mezzelani-Gmt

Durante la riunione della Giunta Coni di oggi, il Garante del Codice di Comportamento Sportivo Corrado Calabrò ha espresso un parere in merito a una possibile decadenza di Paolo Barelli, Presidente della Federnuoto, dalla Giunta stessa. L’episodio non è che l’ennesimo capitolo della querelle giudiziaria che da anni oppone Fin e Coni e i rispettivi Presidenti, Paolo Barelli e Giovanni Malagò.La motivazione del parere, riportata dall’agenzia di stampa LaPresse, starebbe in una “prolungata, persistente contestazione da parte di Barelli di atti compiuti da organi del Coni nell'esercizio delle loro funzioni, con disconoscimento a oltranza della posizione sovraordinata di vigilanza e controllo spettante al Coni nei riguardi della Federazione nuoto da lui presieduta e con contrapposizione allo stesso organo - la Giunta Nazionale- di cui Barelli fa parte. Configura una situazione di permanente conflitto di interessi e quindi di incompatibilità".

Tuttavia, in conseguenza delle imminenti Olimpiadi di Rio de Janeirocome già in occasione del parere del Collegio di Garanzia e della successiva decisione del Tar del Lazio(leggi qui) - qualsiasi decisione è rimandata alla Giunta del prossimo 6 settembre “Ce ne andiamo alle Olimpiadi, poi la Giunta è convocata per il 6 settembre. Mi sembra una cosa oggettivamente di buonsenso il commento di Giovanni Malagò, Presidente del Coni e del Circolo Canottieri Aniene.

"Il contenzioso rimane in piedi; al parere del Collegio di Garanzia si è aggiunto quello del Garante, ma ora pensiamo solo all'Olimpiade e se ne riparla a settembre. Al di là dei pareri i fatti sono chiari – commenta il Presidente Fin, Paolo Barelli, all’agenzia Italpress - Il Coni ha denunciato la Federnuoto per truffa e si è opposto due volte all'archiviazione chiesta dalla Procura perché il fatto era inesistente. La Federazione si è difesa creando uno stato di conflitto d’interesse con la Giunta e il mio status di componente? Ce ne faremo una ragione. Dal 2014 la Federazione subisce questa situazione e nel frattempo ha conquistato medaglie internazionali, prodotto risultati rilevanti con un bilancio sano e un costante aumento dei praticanti”. E aggiunge poi “Si evince facilmente che quando il Coni parla di decadenza del presidente federale non è spinto da motivi legati ad aspetti sportivo-gestionali di una federazione inappuntabile, e più volte definita esemplare da altri organismi sportivi ed istituzionali. Se fosse una mera questione personale dovrebbe essere affrontata in altre sedi e, soprattutto, in altro modo. La Federnuoto andrà alle Olimpiadi di Rio de Janeiro col suo Presidente anche se qualcuno voleva che non avvenisse. Questa è la cosa più importante".

moscarella@swimbiz.it

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram