Terza edizione dell’European Diving Coaches Education Programme organizzato dalla Ligue Européenne de Natation. La prima in Italia, al Centro Giulio Onesti di Roma. Tre giorni di clinic, un corso e un'occasione di confronto tra allenatori di tuffi da tutta Europa. Scelta vincente, quella di renderlo gratuito per i tecnici italiani “Molti partecipanti erano giovani allenatori – racconta Max Mazzucchi, ex azzurro e talent di Swimviz.it dei tuffi – tra i relatori c’era anche Klaus Dibiasi come rappresentante Len e ci sono venuti a trovare anche il Ct Giorgio Cagnotto e gli allenatori della nostra Federazione”. Alexei Evangulov, responsabile dei tuffi britannici ed ex Ct della nazionale russa “Ha spiegato che oggi il Regno Unito ha molti soldi da investire nello sport. Ma farne unicamente un discorso di quanti soldi si spendano, è troppo semplicistico”. Anche perché, nel modello sportivo anglosassone, gli investimenti sono relativamente veloci per gli atleti con maggiori possibilità di medaglia. Ma altrettanto rapidi ad essere dirottati, in caso di risultato mancato.
“E’ vero che senza soldi non si fa niente. Ma ogni Paese, Italia compresa, nel suo piccolo può e deve darsi da fare per sviluppare percorsi di crescita - per questo è ancor più apprezzabile i giovani tecnici italiani a questi corsi – Francesco Dell’Uomo ha iniziato da poco ed era già lì, a mettersi in gioco”. Le tecniche si evolvono, i tempi sono sempre più ristretti “Perché all’estero stanno crescendo a una velocità spaventosa. Non solo e non tanto nelle medaglie, quanto nell’organizzazione che c’è dietro”. I risultati sono frutto di un lavoro di staff, di come i fondi siano investiti, della capacità di aggiornarsi “E non vuol dire ‘copiare’ le metodologie altrui: non è detto che se funzionano per un Paese, abbiano lo stesso effetto in Italia. L’abbiamo visto in economia, figuriamoci nello sport – la chiave, come sempre, sta nell’equilibrio – mantenere le proprie caratteristiche, ma al contempo avere la forza di cambiare, prendendo spunti dagli altri. E ovviamente credere sempre in quello che si fa, anche quando ci vuole tempo perché arrivino i risultati sperati”.