Magnini e i Mondiali, una storia lunga. Iniziata a Barcellona 2003, quando vide il suo idolo Aleksandr Popov gridare al mondo che si può vincere un oro a 31 anni, illuminata da due corone nella gara regina a Montreal 2005 e Melbourne 2007. A Kazan, Filippo Magnini ritroverà anche la “fascia” da capitano a un mondiale (a Barcellona 2013 fu Mirco Di Tora) “E’ vero, ma penso che lo status di capitano, più che da un titolo, ti sia dato dalla considerazione degli atleti. Sono sempre stato un punto di riferimento per i ragazzi e, quando c’era bisogno di qualcosa, si sono sempre confrontati con me” commenta a Swimbiz.it. E pronto a mettere la stessa determinazione di sempre, anche nel caso gli siano precluse gare singole “Non rifiuterei mai di fare le staffette. Anche perché, se non nuotassi nemmeno quelle, che andrei a fare ai Mondiali? – e non parla solo della 4X200 stile – dove, peraltro, ho vinto la gara singola agli Assoluti Primaverili e senza di me perderebbe un pezzo importante. Se sarò tra i migliori due stileliberisti, mi piacerebbe nuotare anche mista mista e mista stile, previa decisione del Ct Cesare Butini. Più riuscirò a nuotare, più sarò contento. Sono allenato per questo. E farò tutte le gare che mi diranno di fare, senza alcun problema”.
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Su Twitter, Filippo Magnini ha ritwittato l'intervista e commentato "Grazie".