Non dev’essere semplice staccarsi da una terra i cui abitanti usano riferirsi come “Grande Madre”. Ma quando Swimbiz gli chiese perché avesse scelto di non rappresentare più la Russia in competizioni internazionali, Arkady Vyatchanin (foto), recordman mondiale nei 200 dorso in vasca corta (età della gomma), rispose “Temevo mi fosse portata via la possibilità di gareggiare”(leggi qui). Ma dopo due bronzi olimpici, non ha mai rinunciato al sogno di partecipare a Rio 2016; l’unica soluzione era gareggiare per una diversa bandiera. In tanti, in questi anni, davano per scontato che avrebbe scelto gli Stati Uniti, visto il suo forte legame col gruppo di Gregg Troy a Gainesville. Ma la Federnuoto Serba ha annunciato ufficialmente che Vyatchanin, grande amico del talento Velimir Stjepanovic, ha scelto il Paese balcanico, con un comunicato in cui il trentenne dichiara “Era una delle nazioni alle quali ho mandato la mia lettere di richiesta, e si sono dimostrati molto collaborativi nel cominciare il processo di naturalizzazione”. Da qui in poi, sarà una corsa contro il tempo per completare le procedure e attendere, da regolamento Fina, dodici mesi prima di poter nuotare la sua prima gara sotto bandiera serba. A Swimbiz, il capitano del nuoto russo Evgeny Korotyshkin commenta “Penso che la sua scelta iniziale sia dipesa dal fatto che non sentisse più un totale supporto dalla federnuoto russa”. Due anni fa Korotyshkn, pur appoggiando il robusto sostegno del nuoto russo ai giovani, chiese senza polemica che i veterani ricevessero comunque il giusto rispetto. “E’ possibile, inoltre, che Arkady si fosse abituato alla realtà dei colleges americani, dopo l'esperienza nei gruppi sportivi militari” aggiunge. Ma dobbiamo abituarci a cambi frequenti di nazionali anche nel nuoto, come già in altri sport? “Casi come questo devono essere eccezioni, senza arrivare a una ‘compravendita’ di atleti tra le nazionali”.
moscarella@swimbiz.it
Da svidànija Russia
It’s not easy say goodbye to a land often called by inhabitants “Great Mother”. When Swimbiz.it asked him about his choice of no more representing Russia in international competitions, Arkady Vyatchanin answered “I was afraid that the opportunity to compete could be taken away from me”(read here). But after two Olympic bronze medals, he never gave up the dream of Rio 2016; the only solution was to swim for a different flag. Most, in these years, took for granted that he would have chosen Usa, because of his bond with Gregg Troy. Ma Serbian Federation officially announces that Vyatchanin, also friend of Stjepanovic, has chosen the Balcan country; in the official statemtne, Arkady says ““Serbia was one of the countries where I sent my letter of inquiry and they were very cooperative and kind to make my naturalization ASAP”. Now, it’s a race against time to complete all the procedures and, than, wait 12 months before being eligible for his first race representing Serbia. “I think he decided to swim no more for Russia because he didn’t’ feel more a total support from Russian Swimming Federation” tells Swimbiz.it Evgeny Korotyshkin, captain of Russian swimming. Two years ago, Korotyshkin said he agreed with Russian investments in young swimmers, but also asked, without polemic, that veterans were not forgotten. “It’s also possible that Arkady get used to reality of American colleges, after his experience in Russian army” he adds. Changing nationality in swimming is something we must simply get used, just like happens in other sports? “I think it could work only as exception. But I don't think we should use this kind of progress in modern sport as buying and selling best swimmers among national teams”.