Oltre agli azzurrini di Walter Bolognani, sono molti i cognomi italici che spiccano ai Mondiali juniores d’Indianapolis. A cominciare, ovviamente, dall’Argentina, nella quale l’ex azzurro e italo-argentino Luis Laera propose persino di creare una sede distaccata della Fin atta a scovare oriundi di talento per la nazionale azzurra(leggi qui).
E una diciassettenne di San Isidro, Delfina Pignatiello, già finalista ai Mondiali in vasca corta di Windsor, si sta facendo notare a suon di tempi di livello assoluto. Oro e record dei campionati negli 800 m stile libero, 8’25”22, che le sarebbe valso il 6° posto in finale ai Mondiali di Budapest di quest’anno. Persino da 4° posto mondiale il 15’59”51 nei 1500 stile, anche in questo caso oro e record della manifestazione. E già che c’era, ci ha messo anche l’argento nei 400 stile (4’08”33).
L’Argentina ha già una lunga tradizione nel fondo(leggi qui). Ma negli ultimi anni ha lavorato molto anche sul nuoto giovanile in vasca, chiamando l’australiano Bill Sweetenham, l’uomo che plasmò la golden generation di Ian Thorpe e Grant Hackett, a strutturare il movimento. Il CeNARD di Buenos Aires non ha nulla da invidiare all’Acqua Acetosa di Roma. Ai Mondiali di Kazan 2015, la celeste y blanca festeggiò il bronzo nei 100 stile di Federico Grabich. Ma le prime, storiche medaglie del Paese a un Mondiale jr di nuoto potrebbero essere il segno reale di un nuovo corso nel nuoto argentino.