Capitano Azzurro, dorsista da record e atleta olimpico. Mirco Di Tora a Swimbiz, tra ambizioni e responsabilità. “Dall’elezione a capitano, non è cambiato molto. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con atleti, tecnici, dirigenti. Mancando un direttore sportivo"ho un ruolo notevole – e torna su Londra 2012 - fossi stato capitano all’epoca del litigio tra Magnini e Orsi, avrei tirato le orecchie a entrambi”. Fondamentale comunicare “Anche fuori dal pubblico, per non creare tensioni. Mi sento comunque in grado di gestire situazioni difficili – e l’aggregazione – i Collegiali sono utilissimi in questo. E in gara singola, vedere sugli spalti i tuoi compagni sostenerti, ti dà sicurezza e serenità. A Herning non ero presente fisicamente, ma sostenevo i miei compagni da lontano”. L’appuntamento di Berlino? “Voglio difendere l’oro nella staffetta mista degli scorsi Europei. Confido molto nel recupero di Scozzoli”. Fuori vasca, Di Tora ha creato insieme a Niccolò Beni “Un educational camp. Noi due abbiamo sempre vissuto la competizione in spensieratezza e l’idea è lavorare con i ragazzi sulla tecnica, facendoli divertire”. E un Di Tora modello? “Per ora non ho in mente ambizioni di questo tipo, ma se dovesse andar male col camp, proporrò una raccolta firme per piazzarmi in costume su qualche cartellone, chissà…”.
capilongo-broussard@swimbiz.it