Da Losanna, pochi minuti fa è arrivata la decisione dell'International Olympic Committee riguardo alla partecipazione della delegazione russa alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. L'Ioc (in foto il Presidente Thomas Bach), in rispetto alle regole della giustizia individuale, non ha squalificato l'intera delegazione, ma ha invitato l'avvocato canadese Richard McLaren a proseguire nella sua inchiesta su doping e antidoping in Russia(leggi qui). Inoltre, l'Ioc ha preso le seguenti decisioni. Nessun atleta russo che in passato sia stato squalificato per doping potrà partecipare - a questo punto, la ranista e campionessa mondiale Yulija Efimova sarebbe fuori - anche in caso la squalifica sia già stata scontata.
Come già stabilito in precedenza(leggi qui), ogni Federazione Internazionale - nel caso del nuoto, la Fédération Internationale de Natation (Fina) - dovrà esaminare caso per caso gli atleti russi che parteciperanno ai Giochi e stabilire quali risultino "Puliti". L'eventuale assenza di test positivi all'antidoping non basterà per una presunzione d'innocenza. Dovranno essere considerati solo "Affidabili, adeguati test internazionali", tenendo conto delle specifiche di ogni sport. Ogni atleta giudicato idoneo a partecipare dalla Fina dovrà poi essere approvato da un esperto della Court of Abritration for Sport di Losanna designato da un mmebro ICAS, indipendente da alcuno sport olimpico.
Non sarà accettato ai Giochi qualsiasi atleta russo citato per "Test positivi scomparsi" (cioè risultati manipolati) nel report di McLaren: 18 sarebbero i casi nel nuoto, 1 nella pallanuoto. Ogni Federazione Internazionale, si sottolinea, al caso potrà squalificare, secondo le sue regole specifiche, l'intera federazione nazionale russa.