Doping. Il Brasile trema, l’Italia spera

Copyright foto: satiro sodrè

Stavolta niente nataçao meravillhao. Anzi, il Brasile sembra svegliarsi da un sogno dorato, ricordando il precedente della superstar Cesar Cielo. E' Globoesporte ad annunciare la positività a un diuretico, ai recenti Mondiali in vasca corta di Doha, di Joao Luiz Gomes Junior (ironicamente, domani festeggerebbe 28 anni). Ora, il ranista spera nelle controanalisi, e con lui il Paese, perché il Brasile rischia di vedersi revocare in un colpo solo tre titoli mondiali: staffette 4X100 mista uomini, 4X50 mista uomini e 4X50 mista mista, nelle quali Junior nuotò in batteria. L'Italia, di contro, potrebbe passare dal bronzo all'argento nella 4X50 mista mista (Bonacchi-Scozzoli-Di Pietro-Ferraioli) e dal 6° al 5° posto nella 4X50 mista uomini (Bonacchi-Scozzoli-Rivolta-Orsi). Negli anni scorsi, il nuoto brasiliano è stato al centro di polemiche sia per casi di positività (si ricorda anche un tredicenne), sia per le accuse d'irregolarità piovute dalla Wada sul laboratorio Ladetec di Rio de Janeiro(leggi qui), selezionato per eseguire i test sia ai Mondiali di calcio 2014, sia alle Olimpiadi 2016. Su Twitter, Filippo Magnini scrive "Che delusione...", lui che è promotore dell'iniziativa I am doping free.
 
moscarella@swimbiz.it
 
Filippo Magnini, Niccolò Bonacchi, Fabio Scozzoli, Erika Ferraioli e Silvia Di Pietro hanno ritwittato l'articolo.

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