Ieri terminavano gli Eurojunior di tuffi e Oscar Bertone, responsabile del settore giovanile, esprime a Swimbiz la sua soddisfazione. “Rispetto allo scorso anno siamo tornati a casa con tre medaglie. C’è un buon lavoro alle spalle, perlopiù questa è una squadra ‘operaia’: tanti giovani, non di alto talento, ma con voglia di fare”. Ai Mondiali, sarà tutt’altra storia, “come per la categoria maggiore e senior, è seriamente più difficile emergere. La differenza sta negli impianti, nelle attrezzature: in Italia, non ci sono molto piscine per tuffi e non siamo adeguati per una preparazione a secco”. L’eccezione è Tania Cagnotto, “seguita sempre in primis da Giorgio: lui fa i programmi e io sono di supporto tecnico”, dimostratasi regina di tuffi ed eccellenza nel movimento. E quando Tania, dopo Rio 2016, lascerà l’agonismo? “Mi auguro che in questi due anni trovi i giusti stimoli per continuare. Poi, spero che rimanga all’interno della Federazione per dare un suo contributo per accrescere il settore”. Possibili eredi? “Non penso la Marconi, perché Maria è all’apice della sua carriera - e Laura Bilotta, oro e bronzo agli Eurjunior – non è paragonabile. Tania è una e unica e non c’è paragone: ha un talento naturale”. E se arrivasse, intanto, un exploit di Chiarabini per Rio 2016? “Se non c’è stato finora, non penso che avvenga più. A 15 anni ha dimostrato di essere uno dei migliori tuffatori al mondo, giungendo quinto ai Mondiali di Roma. Poi una serie di vicissitudini hanno bloccato la sua crescita”.
ugo@swimbiz.it