Ci risiamo. Come fosse che ogni volta si manifesti il cinese Sun, in contemporanea scoppia la rissa. Cambia il palcoscenico e le motivazioni, ma sempre alle solite siamo. Furono i brasiliani i primi, lui non si presentò al via dopo quella rissa acquatica nel riscaldamento(leggi qui) e Paltrinieri gareggiò con la sua ombra. Oggi galvanizza come un footballer i suoi connazionali, a frotte come una grande muraglia, e si fa un baffo di tutto sopra il podio. Nessun imbarazzo per lui. Freddo e concentrato. Come una cortina d’acqua gelata che ha solo la funzione di aumentare la gioia per il suo oro mondiale. Perché Horton, secondo, non vuole condividere con uno così, come dice lui - e si capisce che le chiacchiere che il cinese si porta con sé siano il motivo, oltreché l’antipatia personale - e si ferma ai piedi del gigante senza imbarazzo al cerimoniale. Senza degnare, ricambiato, nessuna stretta di mano o sguardo.
Non ci sta l’australiano, in barba alla Fina che non si capisce che ci stia a fare quando tocca prendere posizione. Gabriele nostro, Detti bronzeo e meraviglioso, se la guarda. Già è storia, questa contestazione.