Drammaturgia acquatica

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore: Una lunga giornata dietro le decisioni della Procura. 

Copyright foto: agp

Uno Shakespeare a metà, letto oggi dalle parti della Federnuoto. Il celeberrimo caso Coni Fin dal famoso ring acquatico (foto) alla drammaturgia. Il grande inglese avrebbe detto “tutto bene quel che finisce bene” riguardo l’archiviazione per l’accusa di truffa, il caso è chiuso sulla ormai famosissima querelle Coni –Fin, né dolo né danno. E’ chiaro quindi l’atteggiamento e il pensiero del numero uno del nuoto italiano (ed europeo) Paolo Barelli che a caldo commenta “il Coni starà certamente dalla nostra parte da qui in poi”. E’ il poi a mettere invece una virgola postuma al drammaturgo inglese, “tutto bene quel che finisce bene”, con le ipotesi da approfondire su cui il Pm (a cui lo ordina il Gip) dovrà lavorare nei prossimi mesi. Insomma se lo tsunami natatorio si è dissolto con un’archiviazione limpida e chiara sull’ipotesi di truffa, resta uno strascico che non porta propriamente quella serenità auspicata nel mondo del nuoto. Quasi un anno d’indagini, tre archiviazioni e ora il capitolo finale che attende di essere dipanato, perché nell’organo giudiziario bisogna sempre riporre fiducia. Perché ogni benché minima nuvola (onda nel caso nostro) venga dipanata. Poi allora, e solo allora, si potrà fare una valutazione anche politica, di tutto quello che hanno comportato per il mondo dell’acqua mesi e mesi di tensioni e acque bollenti.
 
zicche@swimbiz.it

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