L’aria di casa sembra far bene alla giovane Elena Di Liddo, tesserata col Circolo Canottieri Aniene. Divisa tra Roma e Bisceglie, l’atleta pugliese racconta a Swimbiz la sua esperienza da pendolare, “Frequentando l’università, devo tornare spesso a casa per dare gli esami e questo mi serve molto per ritrovare una certa tranquillità. Devo ringraziare il direttore generale Gianni Nagni, che mi permette di scendere quando sento necessità, e il Presidente Malagò, che proprio stamattina mi ha chiamato facendomi sentire il suo sostegno. Questa serenità ha fatto migliorare le mie prestazioni, è un metodo che funziona”. E, restando sulla Puglia, prosegue, “Sono anni che nuoto. Prima c’erano più ragazzi che partecipavano ai Campionati, ma, arrivati in 5° liceo, la maggior parte smetteva – ancora oggi si vive questa situazione - è una sorta di selezione naturale. Un altro problema sono gli impianti. In tutta la mia terra, abbiamo una vasca lunga coperta e una scoperta. Le strutture sono vecchie. L’impianto del CUS ha ancora i blocchetti di marmo. La sensazione di crescita si avverte solo nel nuoto amatoriale, ma per l’agonismo c’è grande penuria, nonostante si organizzino meeting importanti con grandi protagonisti”. E conclude, “Al Settecolli cercherò di ripetere il tempo dell’Ottaviani (100 farfalla 58"12, 2° italiana all time). Una prestazione che ha stupito anche me, visto che era solo una tappa di avvicinamento. Manca poco al grande evento, ma siamo sulla strada giusta”.
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