Tony Ervin cos'hai combinato? Quasi quattro anni fa il tatuatissimo statunitense regalò un momento memorabile alle Olimpiadi di Rio, vincendo a 35 anni i 50 m stile libero, sedici anni dopo il suo primo titolo. Forse senza volerlo, ha aperto una strada, ha indicato una filosofia che ora in molti stanno accogliendo: oggi nel nuoto si può vincere anche ben oltre i trent'anni suonati, soprattutto nella gara secca. E allora, uno dopo l'altro, ecco l'istrionico Amaury Leveaux uscire dal ritiro e riprovarci per Tokyo 2020, e poi il connazionale Florent Manaudou, che proprio a Ervin si era arreso quella sera.Intendiamoci, non è da oggi che i nuotatori ritornino da un ritiro rivelatosi poi solo una pausa, più o meno lunga, dall'agonismo. Già nel '91 un certo Mark Spitz iniziò la sua rincorsa, poi ahi lui fallita, alle sue ultime Olimpiadi dall'Italia, dal Trofeo Lavazza di Saluzzo(leggi qui), uno dei più grandi esempi di meeting internazionale realizzati nel nostro Paese.
Ma all'epoca erano ritorni davvero eccezionali. Oggi la medicina sportiva, i nuovi sistemi di allenamento, un generale richiamo al professionismo sono tutti elementi che aiutano ad allungare le carriere. Oggi tocca a Brent Hayden, 36 anni, annunciare il ritorno al nuoto agonistico. E stavolta ci strappa un sorriso nostalgico, pensando a quell'oro mondiale condiviso con Magnini a Melbourne, nel 2007 "Mi sono reso conto che il mio corpo reagisce bene, e che la tecnica ancora c'è" ha dichiarato il canadese. E c'è poi chi rappresenta un caso praticamente unico come Federica Pellegrini, una continuità di carriera perfetta, senza pause, e sempre ai massimi livelli.