E’ la prima volta per il nuoto italiano, ma cade nel momento del suo massimo splendore. Federica Pellegrini porterà oggi il tricolore alla cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici, dopo quattro anni ricchi di successi per gli sport acquatici azzurri. Ma il peso specifico del nuoto in vasca, tra pubblico dal vivo e audience tv, tra seguito quotidiano e attenzione degli sponsor, ha avuto una crescita travolgente in tutto il mondo. Non a caso, portabandiera degli Stati Uniti e personaggio più riconoscibile dello sport olimpico è Michael Phelps. E la Svezia, Paese che mette la parità uomo-donna tra i punti cardine del suo vivere civile, sceglie la Mamma di Ferro Therese Alshammar, trentottenne sprinter alla sua sesta olimpiade. E la Tunisia concede l’onore a Oussama Mellouli, primo uomo al mondo a vincere un oro olimpico sia in acque libere, sia in vasca. E parlando di Africa, lo Zimbabwe affida per la seconda volta la bandiera a Kirsy Coventry, la più vincente del suo Paese alle Olimpiadi. O Ryan Pini, che per poco non diventò italiano(leggi qui), atleta di alto livello di Papua Nuova Guinea.
Ma non sono solo i nuotatori medagliati ad essere scelti come portabandiera, guardando Hong Kong con Stephanie Au e Vahan Mkhitaryan per l’Armenia. Né sono solo i veterani: gli Emirati Arabi Uniti hanno scelto una nuotatrice diciottenne, Nada al Bedwawi, come incoraggiamento per il futuro.