Spettacolo puro. Divertimento assicurato. Parte Martinenghi e solo un soffio gli impedisce di abbattere il record italiano del suo vicino di corsia, zio Fabio Scozzoli. Che già di suo nella corsia accanto si rende conto che a rana a cento metri, dopo già i cinquanta, abbiamo lo squalo in poppa travestito da ranocchio. Voto dieci. Stessa distanza, ma a stile libero e al femminile, e chi troviamo? Una portentosa Federica Pellegrini, in total black (costume) e cuffia bianca, come andare al gran galà della velocità. Risultato? Il cammin si fa veloce, a sportellate perché l’impegnativa e splendida Silvia Di Pietro ruggisce senza la minima preoccupazione al pedigree che le nuota a fianco, anzi leggermente dietro, in inseguimento estremo. Regge Silvia quasi fino alla fine, quando la Divina artiglia la piastra e le balza per un soffio davanti, diciannove centesimi di respiro. Il tempo Divino è 53”92, ma è magnifico l’abbraccio tra le due. Voto dieci, con tanta lode a Fede.