Agonisticamente parlando, s’intende. Anche perché, quando si usa il termine amore si rischia nel concreto, con Federica, di uscire fuori di vasca e i motivi extrasportivi li conoscete tutti, o quasi. Ma invece noi nella corsia ci vogliamo stare e pare interessante dare un valore al tweet di Federica, anzi alla ritwittata Divina del pomeriggio. Basta ricordarle e ricordarci che i 200 stile libero sono la passione azzurra, la storia italiana, l’unico vero motivo per pensare in Pellegrini formato competizione. Il resto è quasi noia, con tutto rispetto per le distanze che non hanno mai consacrato stellare una nuotata al calibro di Fede. Anche i 400, quando furono, non avevano la stessa identità, lo stesso incredibile pathos delle famose e inimitabili quattro vasche (da 50, 8 se trasformate nella piscina corta) della celeberrima sinfonia Pellegrini. Un crescendo, un vibrante che spezza il fiato, e un ritorno che Vivaldi, se avesse visto Fede all’opera, ci avrebbe certamente dedicato le quattro stagioni sul Canal Grande, lei veneziana di Spinea.
Cosa ne farà dello spartito Fede? Oggi lo ha ritwittato, l’invito a salire sul palco con quel suo inimitabile andante a 200. L’amore, comunque giri, torna sempre lì. Che sia attrazione o semplice considerazione che in acqua tutti la cercano in quel formato. La Pellegrini poteva solo arrestare la sua carriera con il trionfo di Budapest. Se ha scelto di rimanere, prima o poi - e più prima che poi - quel numero ritornerà…
Un 200 stile di Federica Pellegrini in sequenza, dal Trofeo Settecolli 2016 a Roma. Fotogallery realizzata per Swimbiz.it da Pietro Bertea: