Fina sul caso Efimova: seguite indicazioni Wada

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Nei giorni scorsi, l'agenzia di stampa Tass ha dato notizia che la Fédération International de Natation ha lasciato cadere le accuse di doping nei confronti di Yulija Efimova(leggi qui), per i casi di positività al Meldonium registrati in più cpntrolli antidoping da gennaio a marzo. Ora, in un comunicato ufficiale, la Fina precisa che "La decisione della Fina segue strettamente le indicazioni e le raccomandazioni della Wada - agenzia mondiale antidoping - riguardo al trattamento dei risultati dei test per il Meldonium". Il comunicato riporta, inoltre "La concentrazione molto bassa di Meldonium nei campioni di Efimova ha determinato la conclusione che l'atleta non ha "colpe né negligenza" in questo caso, come dalla più recente indicazione della Wada sul Meldonium". Il farmaco, antischemico prodotto in Lettoniae venduto nell'Est Europa, è stato aggiunto il 1° gennaio di quest'anno alla lista delle sostanze proibite dall'antidoping. La Wada, riscontrando in seguito difficoltà nello stabilire i tempi di permanenza nel Meldonium nell'organismo(leggi qui), ha posto una soglia di tolleranza per tutti i casi precedenti al 1° marzo 2016 e per concentrazioni di Meldonium inferiori a 1 microgrammo. Per questo, il 20 maggio scorso, la Wada invitò la Fina ad annullare la squalifica temporanea imposta dalla federnuoto internazionale dopo i casi di positività della Efimova al Meldonium. Il 5 luglio scorso, la soglia di tolleranza è stata estesa a tutti i casi precedenti il 30 settembre 2016.

moscarella@swimbiz.it

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