L'ultima riunione di bureau della Fédération Internationale de Natation aveva già ventilato l'ipotesi di far disputare al mattino le finali olimpiche di Tokyo 2020, sulla falsariga di quanto già avvenuto a Pechino 2008. Ora, si legge sul portale insidethegames.biz, gli organizzatori dei Giochi nipponici confermano la raggiunta intesa con l'International Olympic Committee e la Fina: le finali (e semifinali) si disputeranno al mattino, mentre le prime batterie sono previste per la sera del 25 luglio.
Come nel caso delle finali diurne a Pechino 2008 e di quelle notturne a Rio 2016, si tratta di esigenze televisive, della Nbc in primis che cerca sempre l'orario migliore per massimizzare l'audience delle finali olimpiche di nuoto tra west e east coast statunitensi. Una conferma dell'importanza, anche a livello mediatico, assunta dal nuoto.
Nulla di grave per gli atleti, che come due anni fa in vista delle Olimpiadi brasiliane avranno a disposizione una stagione per adattarsi agli insoliti orari. Quando il nuoto fu investito dalla polemica sui 'costumoni' gommati "Il vero problema fu che la decisione di concedere i costumi in poliuretano fu presa dalla Fina all’improvviso, senza che la maggior parte degli atleti e delle aziende potesse adeguarsi" ricordò a Swimbiz.it l'ex nuotatore e pentatleta olimpionico Daniele Masala(leggi qui). L'importante è che ogni novità "Sia comunicata tempestivamente e diffusa in modo capillare".
La vera differenza tra Tokyo 2020 e Pechino 2008 è che in quel caso gli Stati Uniti furono avvisati con oltre un anno di anticipo, rispetto alle altre nazioni, che le finali sarebbero state disputate al mattino, come confessò nel 2013 l'ex Ceo di Usa Swimming Chuck Wielgus.