Federica Pellegrini non delude. E’ là pronta a prendersi il podio sempre. E anche se non arriva il titolo continentale, agli Europei in svolgimento a Budapest, città che l’aveva vista regina mondiale nei 200 metri stile libero nel 2017, è lei la leggenda azzurra del nuoto. Non ha mai mollato, fantastica nell’ultima vasca ed esprime una rabbia agonistica che insegna ad affrontare le difficoltà della vita e sembra un messaggio anche al mondo delle piscine al coperto, chiuso. La Divina vince un argento di cuore in recupero, lì dietro, come fosse uno squalo che avanza a prendersi la preda. Quella odierna per la Pellegrini è il secondo posto nei 200 stile. Solo due centesimi in meno dall’oro della gloria (1:56.29 al tocco della piastra). Ma non tradisce comunque le attese la Fede immensa del nuoto. Perché quella rabbia agonistica che ha, non la lascia mai. E l’istinto del podio l’accompagna ormai dal 2004. Eccola allora, vicecampionessa europea e felice. La Divina non delude e onora la sua piscina del cuore. Sempre.
“Onestamente ero provata – ha detto la Pellegrini ai microfoni di Raisport, mentre coach Giunta le fa i complimenti in diretta nazionale - è l’ultima occasione che avremo prima di Tokyo, spero – ha proseguito - sono molto soddisfatto di come ho gestito la gara. non ero veloce come a Riccione, ho cercato un ritorno alla mia maniera. Sono molto felice, al di là dei due centesimi in meno, non era scontata la medaglia, eravamo tutte vicine. In una settimana di gare serrate, era un rischio fare i 200, ma dopo la staffetta buona mi sono buttata. Una gara dosata, non avevo più forza, ma va bene così”.
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