Sempre reattivo Francesco Bonanni, il 24enne campione di salvamento, primatista del mondo e medaglia d’oro ai World Games del 2013 in Colombia. Mentre il padre Roberto, responsabile degli sport acquatici alle Fiamme Oro, è a Berlino per seguire dal vivo gli Europei di nuoto, Francesco si sta “Allenando in palestra per smaltire i pochi kg estivi presi a Capo Vaticano” racconta a Swimbiz. E proprio in Calabria ha salvato la vita ad una giovane che stava per annegare, finendo anche in prima pagina sul Quotidiano del Sud. Il tutto a ferragosto quando il mare era agitato “e io ero sceso in spiaggia per prendere qualche cavallone, per divertirmi un po’ in sicurezza. Ma mi sono accorto che una ragazza che non sapeva nuotare veniva sospinta dalla corrente sempre più vicina alla scogliera – a quel punto – intervengo senza esitazione: la raggiungo a nuoto, la tranquillizzo e la conduco a riva con me a rana”. Qualche tempo fa aveva compiuto un simile gesto Diletta Carli, altra atleta delle Fiamme Oro, peraltro con un passato nel salvamento. Dimostrazioni della bellezza e utilità di uno sport “il cui fine nobile è salvare la vita, purtroppo senza la visibilità del nuoto” il quale gode di maggiore popolarità mediatica. “Infatti nessuna gara in tv per noi, nonostante sia uno sport bellissimo e vario, grazie alla presenza di pinne, manichini e ostacoli”. Intanto, per favorire una crescente passione, si potrebbe cominciare dalle scuole, dai bambini, “i quali dovrebbero essere coinvolti in lezioni per la salvaguardia della vita”. Fino ai più grandi, “con la speranza che il nuoto per salvamento divenga una disciplina olimpica”.
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