Aveva fatto prendere un bello spavento a tanti: dalla nazionale brasiliana, che conta di vederne crescere ancora le prestazioni in ottica Rio, alla sua squadra, ADN Swim Project di Andrea Di Nino. Sublussazione alla spalla destra, vale a dire fuoriuscita parziale dalla sua sede naturale. “E’ successo tre settimane prima dei campionati brasiliani – racconta Di Nino, raggiunto telefonicamente da Swimbiz – l’abbiamo subito portato dal dottor Giuseppe Porcellini, uno dei migliori specialisti in Italia. Ci ha detto che o si operava, e avrebbe perso i trials, oppure avremmo dovuto optare per una terapia conservativa, ma il ragazzo avrebbe convissuto con dolori atroci”. Scartata la seconda ipotesi, è intervenuto lo staff di fisioterapisti di ADN, capitanato da Vincenzo Iodice “Che ha compiuto un vero miracolo sportivo: ha fatto fare terapia a Bruno per tre volte al giorno e siamo riusciti a portarlo ai campionati nazionali. Lì ha dato tutto, ma non ha ottenuto il tempo di qualifica per 4 centesimi”. Certo, ci sarebbe la qualifica per la staffetta, ma “A questo punto tanto valeva anticipare i tempi dell’operazione che, fortunatamente, è stata un successo. Un grazie al dot. Schor della Clinica Santa Catarina di San Paolo. Ora la prognosi di recupero è di 3 mesi e, a meno di miracoli, Bruno non andrà a Barcellona nemmeno per la staffetta”. Uno è già tanto.
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