Devo dire che il confronto, in redazione, lo abbiamo avuto come in ogni buon fine di anno acquatico che si rispetti, visti i calibri in piscina. “Chi è per noi il nuotatore dell’anno?” domanda secca allo sparo dello starter: e subito la rosa dei medagliati mondiali, e degli ori di Budapest, ha ristretto ogni possibile ragionamento e dubbio ai tre meravigliosi azzurri - Pellegrini, Paltrinieri e Detti - che sullo scranno mondiale ci hanno fatto, per l’ennesima volta, sentire i brividi e l’orgoglio di questa spettacolare e unica Italnuoto.
Ma poi ci siamo domandati: chi di questo meraviglioso trio è arrivato dopo la sofferenza di acque non sempre facili, alternate all’amarezza di lui che saltò per problemi fisici il mondiale di Kazan del 2015 per ritornare fortissimo a Rio e, appunto questa estate 2017, un oro negli 800 e un bronzo nei 400, doppia medaglia dal sapore unico, doppietta unica? Per poi ritornare subito in infermeria con tante imprecazioni ed europei in corta saltati, con una fastidiosa e insistente spalla infiammata? Risposta unanime: Gabriele Detti da Livorno, nipote del suo allenatore Stefano Morini che lo strizza come un accappatoio proprio perché parente. Lo stakanov acquatico tosco-ostiense dello stile libero dai 200 ai 1500 è per noi il nuotatore dell’anno che sta per concludersi, e il film della sua vittoria mondiale è il momento più bello, come è bello il suo sorriso sornione e un po' guascone- ma buono e sincero - di chi innesta la marcia quando se ne va via a tutta forza tra le corsie. A Budapest arrivò alla fine stravolto dopo tutto il programma, staffetta 4x200 compresa. Con l’augurio e il pensiero che questa forzata sosta non sia altro che un ricaricare le pile per partire in nuove avventure. Buon anno a tutti, buon prossimo anno acquatico Detti. In culo alla balena.