Volevate lo spettacolo? Volevate il pas de deux, il passo a due dei virtuosi dello stile libero? Detti e Paltri fatto con la prima sinfonica in programma degli 800 stile agli assoluti, la trama si è snodata via via come la si poteva immaginare visti i precedenti recenti . Gabriele Detti in formissima smagliante, Gregorio Paltrinieri che va di crociera ma non riesce a inserire le marce corte che gli hanno sempre permesso, appunto, di fare come ha sempre fatto in questi anni il Paltrinieri Frecciarossa. Che palcoscenico: adesso è il Re che insegue il Principe. E il Principe comanda, prendendosi tutte le libertà al gran ballo dello stile. GD, con le iniziali nobiliari del caso, che poi è Gabrielone con la stella sulla cuffia, s’inalbera a stantuffo e stacca come sul Mortirolo acquatico: alto e potente, bracciata rovente , gambe che sbuffano le bianche bollicine di chi ha energia , forza e condizione da vendere. Finale da tempone quasi europeo, e Paltrinieri per la seconda volta se la guarda distante.
“In piscina non sto benissimo, non capisco il perché” dice l’imperatore di Rio olimpica, attento a non tirare troppo il sorriso che a tratti diventa introspezione di un animo alla ricerca della soluzione “probabilmente continuerò a provare la gara in mare, voglio arrivare in condizione al mondiale”. Ma in fondo bisogna un po’ ritrovarsi e decifrarsi, e capire che un Principe ha sempre ambizioni a diventare Re. Così come nello sport, perché è la cosa più bella e si chiama competizione. Domani è un altro giorno, forse è il giorno del Consiglio del Re. Sono i 1500, territorio già sotto assedio, ma mai nulla è scontato per i fuoriclasse dello stile, i gemelli della Corona.