Le sfide più difficili, per un nuotatore, non sempre si affrontano in vasca. Gianluca Attanasio, ex campione paralimpico, è un esempio degli effetti terapeutici dello sport per affrontare i limiti dovuti a una malattia. “Prima dell’intervento, l’artrite mi aveva quasi mangiato l’anca. Ormai i miei 8 km al giorno di estenuanti allenamenti, che mi aiutavano a contrastare la disabilità, erano diventati al massimo 1,5 con sofferenze incredibili” racconta a Swimbiz. Ora, si sente “Fortunato ad aver trovato questo tipo di staff all’Humanitas di Milano, uno dei migliori centri ortopedici del mondo. Spero di tornare a fare sport. La mia ambizione non è vincere sempre, ma mettermi in gioco. E’ la sfida della vita: se le cose si mettono male, bisogna combattere”. Intervento riuscito alla perfezione “Con uno staff quasi completamente made in Sud” sottolinea più volte lo sportivo campano, “Giovani e giovanissimi che svolgono quest’attività con la forza e la passione di chi si è dovuto sudare tutto. Anche loro compiono imprese ogni giorno, come rimettere in piedi un atleta malandato”. Progetti ambiziosi per Gianluca Attanasio “Nel giro di sei mesi, spero di riuscire a tornare nel pieno delle mie forze. Voglio tornare ad essere protagonista dello sport italiano”.
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