Giochi del Mediterraneo Taranto 2026: Stadio del Nuoto, ancora tanti dubbi…..

Copyright foto: Taranto 2026 press

La Puglia, la California del nuoto italiana, battezzata così in tempi non sospetti dal nostro Direttore Christian Zicche, ha fame di piscine, come in tutte le regione direte voi,  ma la regione del "Tacco D'Italia" ha in questo momento in mano una grande opportunità: realizzare un polo natatorio d'eccellenza grazie all'assegnazione dei Giochi del Mediterraneo 2026 a Taranto, città dei Due Mari.

I ritardi sono la norma quando si progettano grandi opere che vedono coinvolti enti locali, regionali e, ovviamente, nazionali ed in queste ultime settimane sui maggiori organi di stampa queste lungaggini burocratiche legate a fondi stanziati e mai erogati, al PNRR che prevede grandi investimenti ma al momento solo sulla carta,  lasciano l'amaro in bocca soprattutto per gli addetti ai lavori.

I tempi sono molto duri e portare al termine questo immenso progetto che servirebbe - e tanto  - a rilanciare un territorio meraviglioso e ricco di opportunità non colte, è un opportunità da non perdere assolutamente e, per chi come noi mastica di nuoto, vedere finalmente che il lavoro del Comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo Taranto 2026 era giunto al termine non poteva che farci piacere, Comitato che aveva indetto il concorso internazionale di architettura "al fine di elevare la qualità dell’intervento attraverso un segno iconico che potesse caratterizzare il waterfront della città e integrarsi con un’area di notevole interesse paesaggistico".

Lo studio MDU Architetti, di Prato, firmerà la nuova la piscina olimpionica di Taranto 2026, "con un progetto che integra un opera architettonica da consegnare ai posteri con l’area intesa come parco costiero, caratterizzato dalla presenza di significative tracce archeologiche e dalla presenza della torre settecentesca che costituisce l’accesso al parco".

Tante parole ma la sostanza, direte voi? Andando a leggere le carte e soprattutto guardando il progetto non possiamo che notare alcune, diciamo, anomalie...

La prima riguarda la piscina scoperta da 50 metri, la vasca olimpica tanto agognata dalla Campionessa Mondiale ed Europea Benedetta Pilato, tarantina di nascita e di cittadinanza che oggi detiene il record mondiale dei 50 rana in lunga, ebbene apparentemente per la vasca esterna le corsie sarebbero 10 e la tribuna porterebbe al cospetto dei campioni nel nuoto al massimo 1000 spettatori aumentabili a 2000 con una struttura mobile, ma va bene, ci si accontenta, la stagione agonistica estiva dura "solo" due / tre mesi all'anno...

Ma scorrendo la descrizione della piscina interna si accende un red alert non da poco.... sul  Documento di Indirizzo alla Progettazione si legge che "In particolare, le due piscine dovranno rispettate gli standard per “Giochi Olimpici e Campionati Mondiali” di 50m di lunghezza per le discipline di NUOTO e PALLANUOTO. La scelta è quella di prevedere all’interno una vasca da 8 (otto) corsie e all’esterno una vasca da 10 (dieci) corsie. Si dovrà prevedere, nelle vasche, l’utilizzo di pontoni mobili utili per rendere il piano gara suddivisibile a seconda delle esigenze" e fin qui nulla di anomalo se non che andando a spulciare il sito ufficiale di Taranto 2026  nella pagina dedicata agli impianti si scopre che la piscina esterna ha dimensioni 50 x 21 e quindi le corsie diventano 8 mentre la piscina interna si riduce drasticamente dai bramati 50 metri ai 35 metri adatti alla pallanuoto e con il pontone per portarla a 25 metri per il nuoto.

 

 

Torniamo un attimo indietro... quando si lanciò il progetto dei Giochi del Mediterraneo per la città di Taranto si puntò, giustamente, su di una testimonial preziosa, giovane e vincente come Benny Pilato, vittima delle lunghe trasferte a Bari per potersi allenare al chiuso nell'impianto messo a disposizione dal Centro Universitario Sportivo del capoluogo pugliese, unica struttura al coperto nella regione che ha la vasca da 50 metri con queste caratteristiche inoltre la neo diciottenne tarantina venne indicata da Giovanni Malagò, Presidente del Coni, quale portabandiera per l'Italia per questa importante manifestazione proprio per dare enfasi alla soluzione definitiva della problematica mancanza di un impianto olimpico al chiuso che servisse ad atleti come la Pilato, la Toma, la Tarantino, Serio e i potenziali campioni del futuro pugliesi in un bacino di utenza che copre la Magna Grecia tarantina ed il Salento, terre ricche di atleti straordinari che oggi sono "obbligati" ad emigrare per esprimere al massimo le proprie potenzialità.

Attendendo che lo studio di progettazione dia delle risposte in tal proposito, il mondo del nuoto resta in attesa.

 

palazzo@swimbiz.it

 

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