Non c’è niente da fare, anche stavolta è lui il più atteso. Rio 2016, come Pechino 2008 e Londra 2012, sarà soprattutto l’Olimpiade di Michael Phelps. I personaggi non mancherebbero, nuoto incluso. Iron Lady Hosszu dovrà raccogliere quanto seminato durante il mandato olimpico, Katie Ledecky vuol phelpsare e anche Casa Italia ha storie da raccontare, dall’incrollabile Federica Pellegrini al Greg nuoto che avanza. Eppure, al nome Phelps ancora si voltano in molti, uno di quei nomi che conosce anche chi non mastichi cloro. Di recente, lo statunitense ha mostrato alla trasmissione tv Undeniable Show un foglio scritto a dodici anni, nel quale Michelino già fissava mete da raggiungere e miglioramenti successivi “Da raggiungere concentrandosi, lavorando sodo e andando agli allenamenti”. E a trent’anni, è ancora lì a fissare nuovi obiettivi, anche dopo aver battuto il record dei record, quello degli ori olimpici di Mark Spitz. Come il baffo di Monaco ’72, Phelps cercauna nuova Olimpiade dopo un primo ritiro. Ma a differenza di Spitz (o Thorpe) - che partì, in forma non proprio eccelsa, da una vasca piemontese(leggi qui) alla ricerca di Barcellona ‘92 e poi non partecipò nemmeno ai trials olimpici – il nativo di Baltimora ad oggi sembra dimostrare concrete possibilità di volare a Rio ed essere di nuovo protagonista. “Certamente nei100 farfalla” ripete da tempo il direttore di Swimbiz.it, Christian Zicche, per battere il record di longevità sportiva di Pablo Morales, lui sì tornò dal ritiro e si prese l'oro olimpico. E poi integrare tra misti, farfalle e staffette, magari fino ai 4-5 ori pronosticati a Swimbiz da Filippo Magnini(guarda il video). L’ultima (?) Olimpiade di Phelps sarebbe la più affascinante, perché la più incerta. E comunque vada, sarà un successo, perché attorno a lui si muoverà il solito tourbillon fatto di media, sponsor, politica(leggi qui) e curiosità generale. A 12 anni, come a 30, come quando smetterà del tutto, sempre in attesa di conoscere la sua prossima meta.