Sereno e convinto, Gregorio Paltrinieri si è offerto ieri a microfoni, taccuini e telecamere, alla vigilia della partenza per il Brasile e per la sua seconda Olimpiade, che lo vede tra i sicuri protagonisti: “Sarà un 1500 forte - ci ha confidato al Centro Federale di Ostia il campione azzurro, in forza alla Polizia di Stato - ma sono abituato a queste gare e a questa tensione. Non so francamente quante volte abbia fatto il giro del mondo nuotando, ma sono sicuro di essere uno di quelli che nuota di più al mondo, perché mi piace e mi fa stare bene. Non voglio alleggerire il lavoro e continuo come se niente fosse. Mi piace fare le gare. Non mi stanco e non mi creo problemi per l'ansia”. Inseguendo il sogno di una medaglia “Io andrò lì con quell'intento e me la giocherò. Quando saremo lì, vedremo cosa succede...Certo farò una gara sola, e mi sembra curioso, visto che in altre manifestazioni ho fatto anche gli 800 –gara non olimpica - ma entrerò in gara anche con le batterie. Sono sicuro di questo”.
Un pensiero da parte di Greg anche per lo sfortunatissimo Gianmarco Tamberi, infortunatosi alla vigilia dei Giochi: “Mi dispiace un sacco. Non ci conosciamo di persona, ma ci scriviamo tramite “Social” da un sacco di tempo. E' stato veramente sfortunato, pensate che avremmo visto le gare di entrambi. Mi spiace veramente. Come mi dispiace dell'assenza della Nazionale italiana di Basket. Credevo veramente che ce la facessero (Greg è un grande appassionato di pallacanestro, n.d.r.). Forse mancava qualcosa nell'affinità di squadra. Certo, sono tutti molto forti uno per uno, ma giocare insieme è un'altra cosa. A questo punto io andrò lo stesso a vedere il Basket a Rio, però sarebbe stato bello vederci l'Italbasket. Vedrò volentieri anche il tennis e l'atletica. Se ci scappa una foto con 2 miti come Nadal e Bolt, e chiaramente con i giocatori di Basket (ride...)”. Paltrinieri ha anche parlato delle responsabilità del ruolo che ora gli competono: “sono cresciuto tanto rispetto a Londra, ora non posso nascondermi troppo e pensare che tutto venga come viene. Ora il quinto posto di 4 anni fa non sarebbe un risultato positivo. Però non sono preoccupato. Cerco di sdrammatizzare il più possibile. Vado lì per gareggiare e basta. Del resto mi importa poco”. Tra gli avversari, Greg non punta solo al suo rivale Sun Yang: “Lui è sempre forte, ma non c'è soltanto lui. Bisogna anche pensare agli altri, perché in una finale olimpica ci può essere la sorpresa e trovare chi può fare la gara della vita. Poi in un'Olimpiade... io spero che lui ci sia(leggi qui), perché me la godrei ancora di più (ride...)”.