Gregorio Paltrinieri, nouvelle cousine

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore: Cosa sono diecimila metri per il campione olimpico dei 1500 stile libero a Rio? Un'idea di spazio e di libertà, come sperimentare un nuovo piatto da proporre. Chef Paltrinieri alle prese con nuovi gusti...

Copyright foto: Swimbiz.it

Cento e rotti grammi di pasta o giù di lì, mezzepenne inondate di pomodorissimo con  abbondante spruzzata di parmigiano. Per secondo un piattino di cicoria all’agro da affiancare a un letto di bresaola in un mare di parmigiano reggiano a tocchi, per chiudere con una mela e una banana. Acqua liscia, rigorosamente. Semplice e completo pranzo da campione. No, non siamo nella cucina di Filippo Magnini a Masterchef, edizione vip, ma nel più a buon mercato ristorante al Pescatore di Ostia con Gregorio commensale Paltrinieri. “Il rifornimento nel mare di Eilat? Ho fatto solo quello nel primo tratto, poi ho rinunciato”, come se il bibitone intragara non fosse proprio il massimo da digerire, ci vuole abitudine come quando al pupo fai sperimentare nuovi gusti. Dieci e non più dieci, la prima volta di Paltri nella tavolata del fondo è tutto un programma da cucinare poco alla volta “sono partito e giù gomitate e cazzotti, la testa a cercare la traiettoria , forse troppo alta e via a inseguire, però bello ho visto tante cose nuove”.

Gusti, come quando sperimenti un nuovo piatto, ingredienti da miscelare con sapienza, perché c’è sempre una nouvelle cousine che ti stupisce se esci dal rutilante mondo della vasca “il fondo della dieci chilometri lo riproverò alle Universiadi che farò dopo il mondiale di Budapest, millecinque più diecimila. A quel punto, dopo l’universitario, perché non provare anche al mondiale i due piatti della nuova casa? “bisognerebbe qualificarsi innanzitutto, Vanelli e Ruffini (gli azzurri del fondo n.d.r.) sono forti e di grande esperienza, vedremo”. E lo chef che dice? Il Moro Stefano Morini, impegnato sul tonno in tavola, ascolta, ma poi filosofico come sempre corregge il sale “per me il fondo ha il numero  di targa dei 1500, la nota specialità della casa...”. Andare fuori menù con doppia portata può essere un‘esperienza unica , come ricorda quel giornale appeso (foto) al bar del centro federale “sogno Rio e l’oro nella dieci chilometri” , come da titolo di un pezzo di Paolo De Laurentiis del Corsport. Senza correggere troppo con il sale, forse…

zicche@swimbiz.it

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