Guarducci e Mennea. Due amici, due atleti contro

Respira a fatica e ha la voce rotta dall’emozione mentre risponde via telefono alle domande di Swimbiz. Per lui, Pietro Mennea era un amico. “Un caro amico, una persona genuina che ora mi lascia un buco dentro” dice Marcello Guarducci, ex stileliberista azzurro che partecipò a tre delle cinque Olimpiadi dell’asso dell’atletica. E Mennea, a sua volta, gli ha dimostrato la sua amicizia quando “Ha dedicato nel suo ultimo libro quella vittoria straordinaria a tutti gli atleti, incluso me, che non poterono partecipare per il boicottaggio”. L’anno prima, alle Universiadi di Città del Messico si ritrovarono uno primo con record del mondo nei 200 m (19”72) e l’altro oro nei 100 stile libero. Da allora furono compagni inseparabili, due atleti che portarono i rispettivi sport alla ribalta in un’Italia dominata dal calcio, uniti anche nella lotta al doping “E in altre battaglie che forse ad alcuni non piacevano molto. Perché lui era uno che davvero voleva lo sport in mano ad atleti ed ex atleti, uno sport di tutti e per tutti”. E di battaglie, Mennea, ne fece anche dopo la carriera sportiva, come quando da avvocato osò sfidare la Lehman Brothers per difendere alcuni consumatori italiani “E anche da eurodeputato fece molte cose per lo sport che forse sono rimaste invisibili ai più. Perché lui non cercava certo la ribalta, faceva tutto in sordina”. Eppure la sua morte fa già tanto rumore.
 
moscarella@swimbiz.it

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