Una gara-sport per il nuoto di fondo, agli Europei di nuoto di Glasgow. Dopo l’Argento di Giulia Gabbrielleschi nella 10 km femminile(leggi qui), non c'è medaglia per l'Italia nella gara maschile, ma sino alla fine non manca spettacolo. Sono i francesi a dettare il ritmo, al Loch Lomond in Scozia. Ma per una buona mezz’ora il folto gruppo di partecipanti resta coeso, col solito carico di ‘botte’, spallate e gambe tirate ai giri di boa. Una temporanea divisione in due file, ma presto si riunisco in una snella piramide dal vertice sempre occupato dal transalpino Aubry, dal connazionale Fontaine o dall’ungherese Rasovszky, vincitore della 5 km. Azzurri attendisti.
Dopo un’ora, finalmente la classica fila indiana. Si fanno sotto il britannico Burnell e il russo Belyaev, si sveglia anche Ferry Weertman che aggredisce le prime posizioni. Al traino gli italiani Matteo Furlan e Mario Sanzullo, ma stavolta non è l'olandese - solitamente un dominatore - il treno giusto, perché in testa Rasovszky prende il largo. L'ungherese gioca con gli avversari, cambia rotta costringendo tutti a seguirlo e subito torna su quella corretta, guadagnando ulteriore campo con una strategia da Divide et impera.
Ma dopo una tattica di gara perfetta, il colpo di scena. Weertman va alla carica e da vero guerriero si riporta sul testa a testa, Rasovszky perde è ancora in lieve vantaggio, ma s'incarta tempo al tocco finale e l'olandese mette clamorosamente la mano davanti per l'Oro al fotofinish. Argento al magiaro, bronzo per il tedesco Muffels, azzurri distanti dal podio. I due contendenti si abbracciano a fine gara, Weertman cavallerescamente alza il braccio all'avversario. Ancora non sa di essere campione d'Europa per la quarta edizione consecutiva. Si ripeteranno sul podio, un altro abbraccio, pieno di rispetto reciproco.