Torna in mente il suo primo ritorno al nuoto, due anni fa. Alla fine, si qualificò per i Mondiali di Kazan 2015, ma Grant Hackett era tornato ad allenarsi, anzitutto, come terapia personale. Lo stesso Anthony Ervin, ai tempi, ammise di essersi riavvicinato al nuoto per smettere di fumare. Si parlò di abuso di Stilnox da parte di Hackett, che in seguito sembrò ristabilirsi. "Voglio solo essere un bravo papà" aveva dichiarato. Ma la cronaca di Melbourne ha parlato ieri di un arresto per violenza domestica che ha scatenato uno scatto d’ira. Spingendo persino il fratello, che ha parlato di un reale problema psicologico legato alla rabbia, a commentare ai media “Non conosco questa persona”. Hackett aveva replicato pubblicando una sua foto, l’occhio destro nero e gonfio, accusando a sua volta il fratello. In seguito al rilascio da parte della polizia, l’ex campione olimpico era stato persino dato per disperso dai familiari, ma poche ore fa è stato ritrovato sano e salvo. Si era ‘nascosto’ perché imbarazzato, in un momento di lucidità, da quanto fatto.
Dopo tre ori olimpici, tre argenti e un bronzo, Hackett sembra essere stato travolto dal momento di passaggio dall’agonismo a una nuova vita. In questi casi le medaglie non sono una difesa per la mente, come spiegò a Swimbiz.it lo psicologo Diego Polani(leggi qui). Destino comune a molti grandi ex del nuoto australiano(leggi qui), ma la federazione in un comunicato scrive “Attraverso il programma ‘Oltre la linea nera’ vogliamo assicurarci che tutti i nostri nuotatori siano preparati e supportati lungo e oltre il loro percorso nel nuoto”.