Un braccio gonfio come quello di Hulk, devastante per il fisico, ma non per la determinazione di una ragazzina di 14 anni. Heather Glenday se l'è vista brutta ma in tempi record è già tornata a nuotare e a riprendersi quello che ha perso. L'estate scorsa Heather, in forze nella squadra di nuoto dell'University of Tampa, si stava allenando per i trials preolimpici quando ha sentito il braccio strano, pesante. Ha dovuto essere trascinata fuori dall'acqua dal suo allenatore pur di non interrompere l'allenamento. Era un coagulo sanguigno, una sindrome dal nome sconosciuto. Paura, incredulità, un mese di ospedale e un'operazione fortunatamente riuscita. Scoramento, rabbia, rassegnazione per l'Olimpiade mai conquistata? Tutt'altro. Heather è già tornata in vasca e con le sue compagne ha vinto il titolo degli 800 metri staffetta agli NCAA Championship di quest'inverno. Heather oltre che tenacia ha responsabilità: "Bisogna aver cura del proprio corpo, mai sottovalutare niente. Se non si sta attenti, si può compromettere la vita stessa". Il braccio le si è sgonfiato, ma la forza è rimasta quella di Hulk.
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