Andre Agassi, nella sua biografia Open, spiega quanto il tennis possa essere uno sport solitario. Persino più del pugilato, dove l'avversario rappresenta una sorta di compagnia, senza una rete a dividere i contendenti. In questo, il tennis non si discosta poi molto dal nuoto: le corsie che evitano qualsiasi contatto fisico, la visuale concentrata sulla piastra d'arrivo e la linea nera lungo il percorso.
Per Cesar Cielo, primo nuotatore brasiliano a vincere un oro olimpico, velocista e sprinter sei volte oro mondiale, la pietra di paragone col tennis è un'altra. La più illustre, Roger Federer "Vedo uno scenario molto simile al mio: una piccola pausa, il ritorno. Ora sembra giocare come dieci anni fa; il mio obiettivo è tornare a nuotare ai miei livelli di quattro anni fa" dichiara Cielo a Goloboesporte. Reduce da un 22"44 nei 50 stile a un torneo regionale, prima, timida uscita in gara dopo il periodo sabbatico annunciato a inizio stagione(leggi qui).
Come Federer, il trentenne paulista ha mancato l'appuntamento olimpico, quello più importante: in casa, a Rio de Janeiro. Lì dove un altro ritorno, bagnato d'oro(leggi qui), ha stupito il mondo, e proprio nei suoi 50 m stile libero "La storia di Ervin è diversa, ma è motivante il fatto che sia riuscito ad essere al meglio della sua vita a 35 anni. E' emozionante vederlo nuotare, tutti lo amano".