Il mondo acquatico di Patrizia: Emozioni, amore, paura di fallire… I sentimenti contrastanti che solo un nuotatore prova a Roma

Copyright foto: swimbiz.it_Stefano Palazzo

L’ultima occasione o l’ultima spiaggia? Due espressioni che esprimono lo stesso concetto seppur sottintendendo una pressione diversa.

Ma il senso non cambia. Lo sanno gli atleti, lo sanno i tecnici, lo sa il mondo intero che ogni anno (e in particolare l’anno olimpico) aspetta questa vetrina. Il Sette Colli è l’ultimo treno per Tokio.

Da prendere in corsa per non restare schiacciati dal vagone del fallimento. Sono tanti gli atleti italiani e non che si tufferanno in acqua con gli occhi a forma di cerchi olimpici, già raggiunti o da raggiungere. Manca meno di un mese, si scollina verso lo scarico dopo mesi in acqua a macinare chilometri di fatica.

Quella che fa vedere le stelline come direbbe Paltrinieri. Già, il povero Greg, buttato fuori dalla piscina dalla mononucleosi. Costretto a uscire dall’acqua proprio lui che in mare e nel cloro ci passa più tempo che sulla terraferma.

Paradossi della sfiga che punge quando non te ne accorgi come una medusa in mare aperto che non vedi perché non il fondale è troppo scuro. Com’è profondo il mare di Gregorio in questo momento, ma i fondisti non si arrendono mai e niente è perduto.

Tutt’altro.

Nella piscina più bella del mondo come direbbe Pellegrini, nella vasca che tra una settimana ospiterà gli Eurojunior in attesa degli Europei (quelli dei grandi) del prossimo anno, nuoteranno tante emozioni diverse.

Su tutte proprio quelle divine della più divina di tutti. Chissà cosa penserà Federica mentre si tufferà domani nei suoi 200 stile nell’acqua che le ha regalato due record mondiali (ai Mondiali appunto di Roma 2009 e chi se li dimentica) e nuoterà le bracciate del suo ultimo (ma è davvero l’ultimo?) «Sette Colli».

Difficile immaginare, impossibile comprenderlo e tradurlo in parole.

Come si fa a spiegare l’amore?

 

Patrizia Nettis per Swimbiz,it

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