Il mondo acquatico di Patrizia: il sussulto del pubblico accende la notte romana tra il 9 in pagella e i sorrisi svedesi .

Quando il boato del pubblico ha accolto l’ingresso in vasca di Federica Pellegrini è stato un salto indietro nel tempo. A quando il Covid non sapevamo nemmeno potesse nascere e la vita scorreva in una normalità che quasi non ricordiamo più. Alzi la mano chi non ha provato i brividi nel vedere la Divina dominare i suoi 200 stile nella prima giornata del «Sette Colli». Diciamolo: viene un po’ il magone a pensare che tra poco la Divina uscirà dall’acqua e non ci farà più tuffare in emozioni uniche e (difficilmente) ripetibili.
Che bello rivedere lo stadio del nuoto pieno di calore e le ragazzine impazzite quando la Pilato passa sotto la tribuna e la osannano chiedendole un qualsiasi gadget, anche solo un elastico per capelli. Lei sorride, si scusa, dicendo che non ha più cuffie oltre quella che indossa, ma promette che porterà qualcosa appena possibile. E’ la straordinaria normalità di una 15enne genuina, oggi straordinaria seconda dietro a una straordinaria Castiglioni, ma capace di esaltarsi più per la pagella appena presa che per il tempone stampato sui 100 rana a un mese dalle Olimpiadi. «Sono molto contenta perché ho preso la media del 9.08 e per me è una grande soddisfazione perché finora mi ero fermata poco sotto al 9». Ma quando si è destinati a tendere alla perfezione si è abituati a puntare sempre superalto. Come superalto vola Nicolò Martinenghi dominando i 100 rana o la solita Simona Quadarella che lascia tutti molto dietro nei 1500 stile.
Il sorriso più bello, però, è quello di Sarah Sjostrom che, a pochi giorni dai Giochi, torna padrona nei 50 farfalla dopo la frattura al gomito che pareva averle tagliato il futuro. Ma le ali di una farfalla non si frantumano così facilmente quando sono state abituate a volare solo verso cose belle.

Patrizia Nettis per Swimbiz.it

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