Dopo giornate stellari oggi restiamo all’asciutto. Niente medaglie azzurre nel cielo di Budapest dopo l’abbuffata dei giorni scorsi. Poche emozioni, ma per fortuna possiamo vivere di rendita in attesa di nuovi lampi italiani. La chicca di giornata però, ce la regala Francesca Fangio, Chicca, appunto. E ancora una volta i sussulti arrivano nella rana. A conferma (ma ormai non ce n’è più bisogno) che siamo tanta roba nella specialità più particolare del nuoto. Quella che richiede una capacità naturale, prima che la disciplina, che pretende un talento innato difficilmente “allenabile” se la fortuna non ti ha fatto nascere con un piede naturalmente a martello. Quello che Fangio oggi ha fatto nella Duna Arena sembra quasi un ossimoro: emblema di una rana operaia che ci ha creduto per anni senza arrendersi. Il nostro direttore Christian Zicche lo aveva preannunciato anni fa e ci aveva visto lungo.
E allora, dopo esserci presi il mondo nei 100 e nei 50, ora ci proviamo sui 200 con la primatista italiana che domani sarà al via tra le migliori otto, seppur nella corsia laterale con l’ultimo
tempo di ingresso. Non si sa mai quello che può succedere in una finale. Magari Francesca ci regala una nuova Chicca.
Patrizia Nettis per Swimbiz