“In una Federazione, dimostrare che le regole vanno rispettate è più importante che temere di perdere un protagonista importante”. Per Enrico Flavio Giangreco, docente universitario di marketing e comunicazione nello sport (come il titolo del suo libro) di formazione bocconiana, più che Usa Swimming sarà Michael Phelps stesso a perdere, dal punto di vista del marketing, dall’assenza ai Mondiali di nuoto 2015(leggi qui) “Sia un monito anche per l’Italia: tutti devono seguire le regole, a prescindere dal nome, senza essere giustizialisti né garantisti” commenta a Swimbiz. Difficile valutare ora il danno d’immagine di Phelps “Dipende molto come lui e il suo staff gestiranno la cosa – ma potrebbe aver ragione Christian Zicche, Direttore di Swimbiz, immaginando Phelps prossimo testimonial contro l’abuso di alcolici(leggi qui) - in questi casi il contrappasso, non in senso dantesco, è il migliore strumento: mandare messaggi che ribaltino l’immagine negativa che hai dato”. Di quanto Federica Pellegrini conti per l’Italnuoto, anche dal punto di vista d’immagine e di marketing, il professor Giangreco parlò tempo fa a Swimbiz(leggi qui) “E ieri ho citato quell’intervista, durante la presentazione del mio libro, perché Federica è uno dei pochi sportivi che pensa e costruisce già oggi il proprio futuro post agonistico. Ed è importante che media come Swimbiz trattino di management e marketing legati al nuoto: bisogna immaginare fin da subito il futuro, senza abbandonarsi ai ricordi”. Anche se l’anno zero del nuoto moderno risale al 2000, con le medaglie olimpiche di Rosolino, Fioravanti e Rummolo “Rosolino e Fioravanti furono i primi nuotatori capaci di veicolare messaggi diversi dal passato: la forza mediatica del primo era nella doppia anima italo-australiana; Fioravanti era il ragazzo della provincia del nord, figlio di meridionali, in grado di farsi strada grazie al duro lavoro”.
moscarella@swimbiz.it
L'agenzia di stampa Sporteconomy.it ha ripreso integralmente l'intervista sul proprio sito.