Il nuoto è cresciuto, ma non ancora maturo

Quando vede l’allenatore che corre per la vasca con cinque cronometri e 40 ragazzi in due corsie, gli viene spontaneo pensare “Possibile che siamo ancora a questo punto?”. E quando Andrea Rinaldo, ingegnere di telecomunicazioni ex nuotatore e coach, propose per la prima volta il suo Xmetrics alle aziende italiane “Tentennavano, dicevano che il nuoto è uno sport di nicchia, anche se ho fatto notare loro che in Italia lo praticano tre milioni di persone, 150.000 professionisti – rivela a Swimbiz – e infatti chi ne ha acquistato il 30% è un investitore con sede a Londra”. Non a caso è stato scelto Max Rosolino come testimonial “Figure come lui e Pellegrini hanno contribuito a far parlare di nuoto, ma si fa ancora fatica – e il nuoto stesso – non si dà una mano: vicende come quella Coni-Fin(leggi qui) non aiutano ad attirare aziende. Il nuoto è cresciuto, ma deve ancora maturare: i tanti allenatori che lavorano con passione e professionalità devono avere la meglio su certi ‘allenatori della domenica’ che, senza alcun titolo, rivendicano medaglie e risultati solo perché si trovano il gioiellino tra le mani”.  Il prodotto sviluppato da Rinaldo e dal suo staff è, in sintesi “Un ‘allenatore’  virtuale, indossabile, che dà indicazioni in tempo reale sulla nuotata”. Positivo l’impatto mediatico “L’idea ha attirato i siti specializzati, ma anche chi si occupa del lato business come il Sole24 Ore o the Wall Street Journal – e per farsi conoscere all’estero – abbiamo lanciato una campagna su Indiegogo. Il consumatore italiano ama metodi più tradizionali: vuole vedere e toccare il prodotto”. Un prodotto pensato per i Master “Che si trovano spesso a doversi allenare senza allenatore – e da lato professionistico – più che all’atleta, è ideale per il tecnico, che a fine allenamento ha a disposizione uno strumento per analizzare parametri come virate e frequenza di bracciata”. Un’idea semplice, che in altri sport esiste da anni “Lo sviluppo tecnologico nel nuoto, finora, ha riguardato solo i costumi” per liberare l’allenatore dalla dittatura del solo cronometro(leggi qui).
 
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