Il Nuovo Mondo dei tuffi

Copyright foto: Swimbiz.it

E’ una giornata simbolo del corso attuale dei tuffi. I confini si sono espansi, l’alto livello non è più terreno privato di una manciata di nazioni. Dalla piattaforma dei 10 m vince Kim, scricciolo di nordcoreana che, però, mette in fila tutte le avversarie con quasi 400 punti “Ma la crescita, nel mondo, è generale – commenta Max Mazzucchi, ex azzurro e talent Swimbiz.it dei tuffi – il Nord, ad esempio, è tradizionalmente la Corea più forte nei tuffi, ma nella semifinale dal trampolino l’ultimo qualificato era del Sud”. Con oltre 450 punti “E potevano essere di più, se non avesse sbagliato l’ultimo tuffo. Anche per accedere a una semifinale, ormai non bastano più neppure i famosi 400 – fuori al mattino gli azzurri Tommaso Rinaldi (382.10) e Michele Benedetti (364), dopo una lunga eliminatoria – come a Montreal 2005: la semifinale durò più di 4 ore”. Malesia di bronzo dalla piattaforma, da tener d’occhio anche il Giappone: non ha visto in finale la funambolica Itahashi, ma lei è già capace di tuffi impressionanti “Tante nazioni stanno facendo progressi pazzeschi”. Noemi Batki dodicesima con 255 punti “In semifinale era concentratissima per raggiungere l’obiettivo della qualificazione olimpica. Mi dispiace per lei, perché so quanto s’impegna. E le dico spesso che, seppur già competititiva a livello internazionale, sarebbe anche perfettamente in grado di aumentare il coefficiente di difficoltà”. Anche perché quella è l’unica via. Quella del ct Giorgio Cagnotto (foto), come affermò lui stesso a Swimbiz(leggi qui), più che una direttiva è stata una doverosa ammissione della realtà contemporanea. E anticipò che l'anno prossimo, stagione olimpica, i criteri di qualificazione in nazionale dovrebbero farsi ancor più selettivi. "Come detto dall'anno scorso(leggi qui), per i giovani è fondamentale abituarsi fin da subito a dure serie di tuffi ad alto coefficiente – prosegue Mazzucchi – perché poi da grandi diventa più complicato”.
 
 
moscarella@swimbiz.it

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