Federì, fa caldo! Ma a parte le battute e il massimo rispetto per la numero uno del nuoto, qualche considerazione possiamo farla. Primo, Federica non è mai banale, e sull’acqua di piscina ha certamente aperto una paratia sulle oscillazioni termiche di questi giorni. Caldo eccezionale, acqua fuori controllo. O quasi, se la media degli impianti di alto livello oscilla sui 28 gradi e mezzo anche oggi. Soluzioni? Giocare d’anticipo, iniettare acqua fresca, come normalmente si fa, anche se poi l’emergenza è sempre per definizione tale. Secondo? La temperatura (quella interna di Fede) sale. E per fortuna il termometro Pellegrini si alza sulla tensione pre mondiale. Cerchiamo di comprendere, anche se il ragionamento vale anche per l’ultimo degli esordienti acquatici. Soluzioni? Gianni Nagni direttore Aniene (ieri 28 e mezzo anche da lui ) mi racconta del Brasile di Coppa Del mondo del 1999 a Rio, dove la notte scaricavano i camion di ghiaccio per portare la soglia alla percorribile dei 27 gradi. Ma la domanda, sempre non banale, riguarda non tanto il gestore quanto il progettista e il manutentore: se come dice il presidente federale Paolo Barelli “andiamo ad acqua calda”(d’inverno e primavera) con costi che non son certo da campetto di calcio, quando si inverte la situazione, come facciamo? Principio del condizionatore, che dopo il refrigerato passa a pompa di calore. Vero, verissimo. Adesso che il clima è cambiato, leggetevi il protocollo Haarp sul clima futuro e traete considerazioni da vasca. Che la tecnologia aiuti chi si allena mi pare ormai percorribile come pensiero unico, il calippo lasciamolo bordo vasca per il godimento del palato in tutto relax.
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